World Yachts Trophies 2017, ecco i vincitori

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Giornate ricche di emozioni per gli amanti della nautica! Poche ore prima dell’apertura del 57esimo salone Nautico Internazionale di Genova (il 21 settembre), è andata in scena la notte degli Oscar del mare: gli World Yachts Trophies 2017. Come ogni anno, sull’esclusiva Croisette di Cannes, una giuria di esperti ha assegnato i più importanti riconoscimenti mondiali del settore nautico. Numerosi player internazionali presenti, ma a fare la parte del leone è stato senza dubbi Azimut Yachts. Il cantiere nautico italiano ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi ben quattro premi, oltre a un riconoscimento speciale per il 40esimo anniversario del Cannes Yachting Festival. Tra le eccellenze del mare di quest’anno segnaliamo anche San Lorenzo Yacht, storica azienda toscana nata nel 1958, e i Cantieri Baglietto, del Gruppo Gavio. Ma ecco i vincitori delle principali categorie agli World Yachts Trophies 2017:

- AZIMUT 60 – Best Layout (15-24 metri)

Questo premio è il risultato di una preziosa collaborazione fra il designer Stefano Righini e l’architetto Achille Salvagni. La giuria non è rimasta indifferente a soluzioni uniche e innovative come la dinette con finestratura a tutta altezza e visuale sul mare, la zona pranzo che all’occorrenza diventa ambiente lounge, e la cabina armatoriale a centro barca e a tutta larghezza, di grande impatto per il suo design e impreziosita da pezzi unici sospesi. 

http://it.azimutyachts.com/

- AZIMUT GRANDE 27 metri – Most Achieved (24-38 metri)

Carattere sportivo e linee sinuose per un wide body dal concept unico per la sua categoria: la cabina armatoriale sul main deck e la possibilità di avere ben cinque cabine sono soluzioni assolutamente inedite per imbarcazioni di queste dimensioni. Il segreto di Azimut Yacht è il massiccio utilizzo della fibra di carbonio, un materiale che aumenta gli spazi e migliora il comfort, senza appesantire la barca. Hard top, flydeck, sovrastruttura e specchio di poppa sono in pura fibra di carbonio, mentre la coperta è in vetro-carbonio.

http://it.azimutyachts.com/

- AZIMUT GRANDE 35 metri – Best Interior Design (24-38 metri)

Come per Azimut 60, è Salvagni a mettere la firma sugli spazi interni di questa imbarcazione. Seguendo il moderno concetto di benessere, l’architetto ha creato degli ambienti che colpiscono per sofisticatezza e sensazione di relax che riescono a trasmettere. Ad esempio, la cabina armatoriale sul main deck comunica leggerezza: un grande letto al centro dello spazio risulta il perno di rotazione dell’intero volume, e una terrazza privata fuoriesce direttamente dal pavimento della cabina, grazie a un sofisticato meccanismo che esclude la presenza di montanti o altri elementi strutturali che avrebbero ostacolato il panorama della suite.

http://it.azimutyachts.com/

- AZIMUT S7 – Best Technology Evolution

La ricerca di linee sempre più sportive e materiali innovativi per conferire un carattere unico alle soluzioni Azimut. Stefano Righini è l’artefice delle innovazioni di questa imbarcazione, caratterizzata da un sapiente uso della fibra di carbonio e dall’installazione di una tripla motorizzazione Volvo IPS, che cassicurano dimensioni e performance senza precedenti.

http://it.azimutyachts.com/

- SANLORENZO SX88 – Most Avant-Gard Yacht

Azimut fa il bottino di premi ma Sanlorenzo si aggiudica il riconoscimento internazionale per lo yacht più innovativo dell’anno. A trionfare è il nuovo crossover SX88, un modello all’avanguardia sia per le sue soluzioni tecnologiche green sia per il design. Tra le principali caratteristiche dello yacht, che sarà esposto al Salone Nautico di Genova, segnaliamo le seguenti: innovativo processo costruttivo a scafo aperto; scafo in vetroresina e sovrastruttura in carbonio; carena semidislocante da 23 nodi con flessibilità d’uso da dislocante a fast displacement, per l’ottimizzazione delle prestazioni nelle diverse velocità richieste; Poppa aperta con di verse funzioni (garage, beach club, area sportiva…); doppia possibilità di layout del main deck (open space o con owner cabin); unica timoneria su fly bridge, chiudibile e climatizzata.

www.sanlorenzoyacht.com

 Infine segnaliamo due importanti riconoscimenti per le imbarcazioni firmate Cantieri BagliettoANDIAMO è stato premiato per il miglior layout, mentre ELSEA è risultata la rivelazione dell’anno.

 

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Salone Nautico 2017, alla scoperta delle barche più grandi in esposizione

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Manca pochissimo alla 57esima edizione dell’amatissima kermesse genovese e l’entusiasmo tra addetti ai lavori e non è già palpabile. L’impaziente attesa per il Salone Nautico 2017 è in gran parte dovuta al ritorno nel capoluogo ligure di cantieri di livello internazionale e, di conseguenza, alla nutrita presenza di grandi barche nella darsena genovese. In particolare, assisteremo a un aumento dell’8% degli espositori italiani e del 10% di quelli stranieri, con 70 nuovi brand rispetto al 2016. Tra le tantissime barche ormeggiate non mancheranno dunque modelli firmati AzimutBagliettoApreamareBertram…, player internazionali che hanno scelto di rinnovare la propria fiducia a una vetrina in forte ascesa come Genova. 

Brand di altissimo profilo, accessoristica/componentistica di ultima generazione e tantissimi visitatori. Questi gli ingredienti principali del Salone Nautico 2017… ma c’è di più! Noi vogliamo guidarvi alla scoperta delle barche più grandi in esposizione, gli yacht che più vi colpiranno per la loro maestosità. Ecco tutti i natanti di lunghezza superiore ai 30 metri che potrete ammirare negli spazi esterni della fiera:

1. SD126, San Lorenzo Yacht 
Lunghezza: 37,95 m / Larghezza: 8,00 m / Velocità massima: 17 nodi
(Stand H101, Marina Ormeggi Banchina H)

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2. MAIORA 36, Maiora
Lunghezza: 37 m / Larghezza: 8,20 m / Velocità massima: 12 nodi
(Stand F115, Marina Ormeggi Banchina F)

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3. SL118, San Lorenzo Yacht
Lunghezza: 36,50 m / Larghezza: 7,60 m / Velocità massima: 27 nodi
(Stand F131, Marina Ormeggi Banchina F)

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4. SD112, San Lorenzo Yacht 
Lunghezza: 34,10 m / Larghezza: 7,66 m / Velocità massima: 17 nodi
(Stand H103, Marina Ormeggi Banchina H)

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5. AMER 110’, Permare 
Lunghezza: 32,50 m / Larghezza: 7,10 m / Velocità massima: 29 nodi
(Stand E137, Marina Ormeggi Banchina E)

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6. SL106, San Lorenzo Yacht 
Lunghezza: 32,20 m / Larghezza: 7,05 m / Velocità massima: 29 nodi
(Stand F133, Marina Ormeggi Banchina F)

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7. MONTE CARLO YACHTS 105, Monte Carlo Yachts
Lunghezza: 32 m / Larghezza: 7,15 m / Velocità massima: 27 nodi

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8. AB100, AB Yachts 
Lunghezza: 30,50 m / Larghezza: 6,80 m / Velocità massima: 54 nodi
(Stand F113, Marina Ormeggi Banchina F)

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Salone Nautico 2017, novità e futuro del settore

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Con la consueta conferenza stampa inaugurale, si apre ufficialmente il Salone Nautico 2017. Tra novità e futuro del settore, i relatori hanno presentato la nuova edizione della kermesse e definito una nitida fotografia della situazione attuale del comparto marino. A fare gli onori di casa, il presidente UcinaCarla De Maria, affiancata dal Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, e dal Sindaco di Genova, Marco Bucci. Tra gli ospiti illustri presenti, segnaliamo il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il Vice Ministro dell’Economia, Luigi Casero, e il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

I segnali di forte ripresa della nautica italiana, già registrati negli ultimi mesi, sono stati confermati dai dati ufficiali presentati nel corso del consesso inaugurale della kermesse genovese. In particolare, è stata evidenziata una sensibile crescita del mercato interno. La vendita di imbarcazioni in Italia, infatti, negli ultimi anni anni aveva subito una brusca frenata dovuta alla crisi del 2011, e la produzione nautica nazionale era quasi esclusivamente destinata ai mercati esteri. Oggi possiamo invece segnalare una decisiva inversione di tendenza. Se nel biennio 2013-2014 il 93% delle barche italiane andava all’estero e solo il 7% in Italia, nel 2016 le percentuali sono rispettivamente l’88% e il 12%. Il trend è positivo e gli addetti ai lavori si augurano di raggiungere quanto prima i risultati del decennio scorso.

Nautica in crescita significa incremento di fatturato per le realtà di settore e ancor più prestigio per gli eventi fieristici internazionali come il Salone Nautico 2017 di Genova. Anche qui, sono i numeri a confermarlo: gli espositori presenti alla 57esima edizione sono l’8% in più rispetto a quelli del 2016. “E’ il mercato a dire che il salone sta ridiventando importante” – e continua Carla De Maria – “sono tornati 45 cantieri che non erano più presenti al Nautico, ai quali si aggiungono altri che non erano mai venuti e portano a 70 il numero di nuove aziende presenti al 57° salone di Genova”. Il presidente Ucina non nasconde l’entusiasmo per il ritorno nel capoluogo ligure di grandi marchi come AzimutBagliettoBertramArcadiaCantieri del Pardo e Zodiac. Quest’anno al Salone Nautico vedremo anche più barche in acqua. Ci saranno 80 unità: presenza sempre più consistente della vela (+3.5%), delle imbarcazioni a motore entrobordo (+14%) e dei fuoribordo (+9%).

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Ormeggio in sicurezza, tutto quello che devi sapere

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Conoscete tutte le regole per un ormeggio in sicurezza? Tra normative e consigli, ecco quanto un buon diportista è tenuto a sapere quando giunge in un porto:

- Non esistono orari nella navigazione per diporto! Ogni approdo deve essere pronto in qualsiasi momento della giornata, a patto che la comunicazione da parte del diportista sia immediata ed efficace. Il personale del porto turistico piuttosto che della marina, dovrebbe essere quindi avvisato mediante radio VHF o telefono quando si giunge in prossimità dell'imboccatura, e poi attendere la loro chiamata per l’ingresso.

- Quando si entra in un porto, è bene che il diportista individui il prima possibile l’ormeggiatore, così da seguire subito le sue istruzioni. Spesso il personale dei punti di approdo indossa un abbigliamento facilmente riconoscibile ma, se così non fosse, è il diportista a dover accertarsi per tempo per non complicare o ritardare le procedure di ormeggio.

- La trappa (cavo o catena impiegato per l’ormeggio) non deve mai essere liberata dalla banchina o dal molo se non espressamente comunicato dall’ormeggiatore. Una volta presa a bordo la trappa, è bene lasciarne completamente allentato il tratto che va da bordo alla banchina, in modo che il dormiente (parte fissa del cavo) si adagi subito sul fondo restando lontano dall'elica ed esercitando la trazione solo verso prua.

- Nel caso in cui la trappa rimanga imprigionata nell’elica o dovesse verificarsi qualsiasi altro imprevisto in fase di ormeggio, il personale di porto/marina declina qualsiasi responsabilità. Tutte le operazioni di manovra, anche se assistite, rimangono a esclusivo carico del comandante dell’imbarcazione.

- Condizioni meteo non ottimali, scarsa visibilità o imbarcazioni di grandi dimensioni… In queste situazioni, non preoccupatevi della manovra di ormeggio. In caso di difficoltà, il personale di assistenza vi fornirà tutto il supporto necessario per attraccare in sicurezza. Requisito fondamentale affinché tale supporto risulti tempestivo ed efficace, è la corretta comunicazione porto-equipaggio mediante radio VHF.

- Ultimate le operazioni di ormeggio, ogni buon diportista dovrebbe chiedere informazioni circa le condizioni contrattuali del punto di approdo e il personale del porto/marina è tenuto a fornire tutti i dettagli del caso. Viceversa, il diportista ha l’obbligo di esibire la licenza di navigazione e la documentazione relativa all’equipaggio.

Barca splendente? Ecco 7 consigli fondamentali

Barca splendente, come nuova! Ecco il sogno di tanti diportisti che spesso si ritrovano in fase di rimessaggio con un’imbarcazione dalla superficie in vetroresina gelcoat particolarmente opaca, scolorita o addirittura danneggiata. Dunque la domanda sorge spontanea: come lucidare una barca? Come renderla splendente? Per provare a darvi una risposta chiara ed esaustiva abbiamo provato a formulare un decalogo degli accorgimenti più significativi riguardo a tale attività…

Ecco i 7 consigli fondamentali per una barca splendente:

1. POSIZIONE: per un’efficiente attività di lucidatura, la barca dovrebbe essere fissata a un carrello, parcheggiato su una superficie piana. Evitare qualsiasi tipo di azione pulente/detergente con l’imbarcazione già in acqua.

2. “PRIMO LAVAGGIO”: è bene utilizzare un tubo da giardino per effettuare una prima azione pulente sulla superficie della barca, facendo particolare attenzione a rimuovere, con una spugna, ogni eventuale residuo presente. Per le incrostazioni più difficili, è possibile utilizzare della carta vetrata a grana 220, mentre è assolutamente sconsigliata l’idropulitrice, il cui getto potrebbe danneggiare il gelcoat.

3. “VECCHIA” CERA: con una superficie ben pulita e priva di qualsiasi residuo, può iniziare la fase di rimozione del precedente strato di cera. Strofinando con degli stracci imbevuti di toluene o solventi simili, seguendo sempre la medesima direzione, non dovrebbe essere complesso eliminare uniformemente la “vecchia” cera.

4. “SECONDO LAVAGGIO”: dopo aver rimoso la cera, occorre completare le operazioni di pulizia con un apposito detergente e un risciacquo finale.

5. LUCIDANTE: per far risplendere il gelcoat e far tornare la superficie come nuova, non si può prescindere da un apposito prodotto lucidante. Si tratta di un abrasivo che rimuove graffi, imperfezioni e macchie, indicato per un’azione di rifinitura. In caso di incrostazioni di calcare, impossibili da rimuovere in fase di lavaggio, prima del lucidante è bene utilizzare una pasta abrasiva, capace di garantire un’azione più intensa e profonda. Si può lucidare a mano o con l’ausilio di una lucidatrice elettrica, a patto che questa sia a bassa velocità. 

6. CERA: per proteggere il gelcoat è fondamentale scegliere una cera di qualità. Uno strato uniforme di prodotto farà brillare la tua barca per molto tempo. Consigliamo inoltre di stendere la cera con gli stessi movimenti (nella stessa direzione) con cui era già stato applicato il lucidante (o la pasta abrasiva). 

7. LUCIDATURA FINALE: una volta stabilizzata la cera, occorre applicare nuovamente un prodotto lucidante così da conferire alla barca quella brillantezza tanto sognata, il finishing perfetto per renderla come nuova!

In regola a bordo: i documenti obbligatori in barca

Controllo delle singole unità da diporto, regolamentazione della circolazione marittima e tutela dell’ambiente costiero. Le autorità italiane competenti sono piuttosto rigide e ogni buon diportista dovrebbe sempre avere a bordo i cosiddetti documenti obbligatori in barca. Dalla polizza di assicurazione (di cui abbiamo recentemente parlato), ai certificati di conformità dell’imbarcazione. Se per i natanti a remi e vela, quando navigano per diporto o pesca sportiva, è sufficiente avere a bordo solo i documenti di riconoscimento dell’equipaggio, per tutti i natanti a motore (unità fino a 10 m di lunghezza) la realtà è ben diversa. Ecco, in dettaglio, tutti i documenti da avere con sé per navigare nel pieno rispetto delle leggi italiane:

- DOCUMENTI DI RICONOSCIMENTO di tutti i componenti dell’equipaggio.

- PATENTE NAUTICA in corso di validità che non deve essere più accompagnata dalla ricevuta di pagamento del bollo annuale poiché recentemente soppresso. Ricordiamo, inoltre, che la patente è obbligatoria qualora il motore dell’imbarcazione condotta abbia una potenza superiore ai 40,8 CV (3KW) o la cilindrata superiore ai 750 cc. (se a carburazione a due tempi), ai 1.000 cc. (se a carburazione a quattro tempi fuoribordo o se a iniezione diretta), ai 1.300 cc. (se a carburazione a quattro tempi entrobordo), ai 2.000 cc. (se diesel o per moto d’acqua). 

 - POLIZZA di ASSICURAZIONE obbligatoria della responsabilità civile per danni verso terzi. Tutte le unità a motore (di qualsiasi potenza, inclusi i tender) devono essere assicurate tenere il contrassegno fra i documenti di bordo.

 - DICHIARAZIONE di POTENZA (ex certificato d’uso del motore) sia per motori fuoribordo sia per quelli entrobordo. Questo documento dichiara in maniera univoca la potenza in Kw/Cv e la cilindrata del motore dell’imbarcazione.

CERTIFICATO RTF, solo quando si è in possesso di apparecchiature VHF. In questo caso occorrerà esibire alle Autorità competenti anche la licenza di esercizio Rtf.

Per navigare fino a 12 miglia dalla costa, con un natante a motore, tra i documenti obbligatori in barca dovete considerarne almento uno fra questi: 

 - CERTIFICATO DI OMOLOGAZIONE e DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’, rilasciati dal costruttore, dal quale risulta l’abilitazione alla navigazione senza alcun limite.

 - ESTRATTO del R.I.D. (Registro delle Imbarcazioni da Diporto) dal quale risulta l’abilitazione alla navigazione senza alcun limite.

- Per navigare con un’imbarcazione da diporto (10,01-24m di lunghezza), i documenti da tenere a bordo sono gli stessi previsti per i natanti a motore, con la sola aggiunta del CERTIFICATO di SICUREZZA in corso di validità. Si tratta di un documento che attesta la rispondenza dell’imbarcazione alle disposizioni del Regolamento di attuazione del Codice della Nautica

5 cose da sapere per la scelta dell'assicurazione nautica

Navigare in piena sicurezza significa rispettare tutte le norme di circolazione, provvedere a una corretta manutenzione della barca ma anche dotarla di una copertura assicurativa adeguata alle sue dimensioni e alle esigenze del diportista proprietario. Se per automobili e motocicli siamo abbastanza confidenti in materia, siamo certi che i nostri suggerimenti sulle 5 cose da sapere per la scelta dell’assicurazione nautica saranno utili a molti. Sì, perché gli aspetti da considerare e le clausole possibili molteplici…

1) Corpi Yacht o solo RC? – Ecco il primo grande quesito che dobbiamo porci prima di elaborare un piano assicurativo per la nostra imbarcazione. Se la Responsabilità Civile verso Terzi (RC) è obbligatoria (esattamente come per le automobili), le polizze Corpi Yacht sono opzionali, modulabili e ne esistono di diverse tipologie. Per non perdersi in un’offerta tanto ampia, iniziamo a fare un po’ di chiarezza: una soluzione che potremmo definire “standard” include clausole come la perdita totale della barca e la copertura delle spese di salvataggio. Ma il discorso si fa più complicato… Poiché esistono due tipologie di perdita totale e diverse soluzioni assicurative a copertura dell’una, dell’altra o di entrambe. In particolare, la perdita totale cosiddetta effettiva, è quella dovuta ad affondamento, furto o sparizione, e costruttiva, che si verifica nel caso in cui i costi di riparazione risultino superiori al valore commerciale dell’imbarcazione assicurata. 

2) Principali clausole aggiuntive – Per una polizza ancor più completa, i moduli extra certamente non mancano. Dai cosiddetti danni parziali (quelli dovuti a furti e incendi) alla copertura nelle fasi di alaggio e varo, fino alla fondamentale azione di rivalsa. Quest’ultima clausola vale in caso di incendio dell’imbarcazione in marina o in cantiere: l’assicurazione sarà tenuta a rimborsare il sinistro senza rifarsi sulle autorità competenti delle aree sopra citate. Scelti i moduli del proprio pacchetto assicurativo, è bene sincerarsi che nella propria polizza sano sempre previste le spese di recupero del relitto e quelle di salvataggio.

3) Premio– Come per le auto, il costo dell’RC dipende dal numero di cavalli fiscali del motore della barca e dal massimaleinserito nel contratto. Quanto alla polizza Corpi Yacht, l’ammontare del premio è direttamente proporzionale al numero e all’entità delle clausole aggiuntive previste nel contratto.

4) Periodo di copertura – Usi la barca solo pochi mesi l’anno? In questo caso è possibile stipulare un’assicurazione con validità temporale limitata, ad esempio per i tre mesi estivi. Tuttavia, il nostro consiglio è di estendere la copertura all’intero anno, così da ridurre al minimo i rischi e poter godere della tua barca in qualsiasi momento.

5) Limiti di navigazione – Attenzione a dove navighi! Anche con il più completo pacchetto assicurativo puoi rischiare di non essere coperto e mettere in pericolo l’intero equipaggio. Al momento di stipula della polizza è bene scegliere con attenzione le aree di navigazione per le quali estendere la copertura assicurativa.

Le 8 migliori App nautiche del 2017

Come faremmo senza i nostri dispositivi mobili? Come in città così anche in barca, sembra davvero difficile rinunciare al proprio smartphone e godersi a pieno la realtà circostante. Ma se così dev’essere, cerchiamo almeno di sfruttare la nostra dipendenza dalla tecnologia. Proprio per questo motivo, oggi esistono centinaia di App nautiche che, se ben selezionate, possono essere molto utili. Certamente, non dovranno mai sostituire gli strumenti di bordo, ma implementare soluzioni tecnologiche per migliorare la navigazione non è mai sconsigliato, anzi. Soprattutto in prossimità della costa, dove la connessione internet è più semplice anche senza ricevitori satellitari, alcune App nautiche potrebbero affinare le vostre scelte ed evitare errori di valutazione.

Per non farvi perdere troppo tempo negli sconfinati App Store e Google Play, abbiamo pensato di fornirvi una selezione delle 8 migliori App nautiche del 2017, suddivise per funzione e disponibilità iOS o Android:

BUSSOLA

Commander Compass Lite.png

 Commander Compass Lite (iOS)

Non solo bussola hi-tech, molto di più… Mappe, girobussola, ricevitore GPS, inseguitore punti chiave, tachimetro, altimetro, rilevatore posizione di sole, luna e stelle, giroscopio orizzonte e convertitore coordinate. Insomma un toolkit GPS ideale sia per la navigazione sia per le escursioni a terra. 

(Rete: No / GPS: Sì)

GPS Status & Toolbox.png

GPS Status Toolbox (Android)

Anche in questo caso siamo oltre la tradizionale bussola… Questa App ci consente anche di monitorare posizione e intensità dei segnali satellitari, precisione, velocità, orientamento, rollio imbardata e stato della batteria. 

(Rete: No / GPS: Sì)


CARTOGRAFIA

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   Navionics (iOS e Android)

Stessi dettagli dei migliori plotter GPS, quest’applicazione può essere implementata di tutte le aree di copertura necessarie e conta circa 2.000 aggiornamenti al giorno. L’interfaccia grafica è molto semplice e consente un rapido download di carte nautiche e carte batimetriche con linee ogni 0,5 metri. Inoltre   Navionics consente di pianificare e creare rotte dettagliate, misurare distanze, segnalare itinerari, controllare le maree, scattare foto geolocalizzate, vedere i dettagli della costa… 

(Rete: Opzionale / GPS: Sì) 


TRAFFICO AIS

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   Marine Traffic (iOS e Android)

Consente di visualizzare in tempo reale tutte le imbarcazioni e gli yacht dotati di sistema AIS (Automatic Identification System), in tutto il mondo. Inoltre consente di tracciare posizione e velocità della propria imbarcazione, monitorare arrivi e partenze in oltre 4.000 porti, sfogliare la gallery di oltre 2,5   milioni di foto di navi, coste e fari,  e tanto altro ancora…

(Rete: Sì / GPS: Sì)


 ANCORAGGIO 

   Allarme di Ancoraggio (Anchor!) (iOS)

La tua barca si sta allontanando, più del previsto, dal punto di ancoraggio? Purtroppo questa situazione può accadere ed è bene avere un’arma in più per evitare spiacevoli conseguenze. Questa app infatti è un allarme di ancoraggio che monitora l’eventuale spostamento dell’imbarcazione rispetto a una posizione prestabilita (punto di ancoraggio).

(Rete: No / GPS: Sì) 

    Anchor Watch / SMS /Alarm (Android)

E’ un’applicazione molto simile alla precedente ma creata appositamente per i dispositivi Android. Allo stesso modo, avvisa l’utente qualora l’imbarcazione si allontanasse sensibilmente dal punto di ancoraggio. 

(Rete: No / GPS: Sì) 


ALTRO

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    Boat Note (iOS)

Se desideri avere una gestione a 360 gradi della tua barca, questa è l’app che fa per te! Scadenze documenti dell’imbarcazione, spese sostenute e da sostenere, interventi di manutenzione, stato del contratto di ormeggio, materiale fotografico e tanti altri dati che ogni buon diportista dovrebbe avere sempre con se… tutto in  un’applicazione semplice da usare e graficamente accattivante.

(Rete: Sì / GPS: Sì) 

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 Knots 3D (iOS)

Le istruzioni per realizzare 93 nodi presentate in maniera intuitiva e dettagliata grazie a una grafica 3D che consente una visione a 360 gradi e diverse possibilità di zoom. L’app è dotata di sistema di ricerca per categoria e velocità di animazione regolabile.

(Rete: No / GPS: No)

 

 

Mercato nautico 2017, come sta andando?

Confermati tutti i trend dei mesi scorsi! Il mercato nautico nel 2017 viaggia a gonfie vele e non sembra volersi fermare. Le sensazioni già avvertite da molti addetti ai lavori hanno trovato riscontro formale nel corso della tavola rotonda patrocinata da Ucina Confindustria Nautica, tenutasi lo scorso 17 giugno a Santa Margherita Ligure. Oltre a numerosi imprenditori, alla convention era presente anche il Presidente della Regione LiguriaGiovanni Toti, il quale ha colto l’occasione per ribadire la centralità del settore nautico a livello nazionale e promettere un impegno pluriennale per un asset tanto strategico. L’ottimismo del governatore è giustificato dai numeri che il comparto ha fatto registrare negli ultimi mesi: +18% il fatturato delle nostre aziende nel 2016, con l’Italia primo paese esportatore mondiale della cantieristica nautica. Altra evidenza dell’ottimo stato di salute del settore è l’attenzione mostrata dagli addetti ai lavori per il prossimo Salone Nautico: il 92% delle aziende che ha partecipato all’edizione 2016 ha già confermato la propria presenza e, di queste, il 51% chiede di ampliare la propria area espositiva. Tra i nomi eccellenti presenti alla kermesse genovese ricordiamo Azimut YachtsGottifredi MaffioliVolvo PentaSea Ray e Zodiac.

Per comprendere il reale valore del mercato nautico 2017, Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi di Confindustria, ha fornito ai presenti un dato davvero sorprendente: le aziende italiane sono riuscite a conquistare la più ampia fetta del mercato navale statunitense (23,3%), superando Paesi come Canada, Francia e Messico. Allo stesso modo, Marco Fortis, Vice Presidente Fondazione Edison (partner scientifico UCINA), ha evidenziato la caratura internazionale della nautica del nostro Paese: “L’industria della cantieristica italiana della nautica, composta da un mix di alcuni grandi gruppi e di un notevole numero di piccole e medie imprese (circa 1.200 e un fatturato di 2,5 miliardi di dollari) si posiziona, infatti, seconda alle spalle del colosso Usa (circa 1.250 imprese e 5,9 miliardi di fatturato), presentando dunque dimensioni pari a poco meno la metà di quelle della più importante industria mondiale della nautica”. 

Infine spazio alla tecnologia. Sì, perché alla tavola rotonda di Santa Margherita Ligure si è parlato anche di industria 4.0. In particolare, Marinella Levi, professore ordinario presso il Dipartimento di Chimica, Materiali ed Ingegneria Chimica del Politecnico di Milano, nonché fondatrice di +LAB (laboratorio di stampa 3D), ha dichiarato che presto sarà possibile stampare imbarcazioni fino a 40 metri di lunghezza.

Dress code perfetto in barca a vela, i nostri consigli

Se spesso cediamo al cliché “non esistono più le mezze stagioni”, in mare è ancor più difficile identificare estate e inverno come in città. Non è possibile avere un dress code perfetto in barca a vela adatto a ogni stagione, ma è necessario avere sempre a bordo capi e accessori funzionali a diverse condizioni climatiche. Certamente, la location e il periodo della crociera sono variabili importanti in fase di preparazione bagagli, ma non le uniche da considerare. Se è vero che in mare, nell’arco delle 24 ore, possiamo passare velocemente da alte temperature diurne a freddi invernali di notte, è altrettanto vero che ogni centimetro quadrato di spazio a bordo è davvero prezioso. Dopo tale premessa, possiamo iniziare a riempire la nostra valigia (che sia impermeabile e il più possibile comoda!).

In linea generale, per un dress code perfetto in barca a vela occorre privilegiare materiali che si asciugano facilmente, come pile e tessuti in microfibra, indumenti praticipantaloni dotati di molte taschegiubbotti impermeabili e antivento. Alle t-shirt preferite le polo, dotate di colletti che proteggono dalle scottature. Se invece non avete un modello di scarpe da barca, potete tranquillamente ovviare al problema con un paio di sneakers bianche con suola in gomma.

Ora entriamo nello specifico con una serie di indumenti ideali per la vita in barca a vela, lasciando a voi la scelta specifica dei singoli capi più adatti alla location scelta, al periodo di navigazione e alla stagione: cerata traspirante, indispensabile sopra il pile o il maglione nei periodi più freddi; magliette e pantaloni intimi termici; stivali in gomma; guanti da vela, con mezze dita scoperte che assicurano praticità nei movimenti; occhiali da sole con lenti polarizzate, dotati di laccetto per evitare cadute in mare; labbretto; cappello di lana; pantaloni e bermuda; costume da bagno.

Quelli elencati sono must have per molti periodi dell’anno e validi per diverse location. Se dovessimo fornire una formula per il dress code perfetto in barca a vela, certamente sarebbe una sintesi dei seguenti principi: praticità, sicurezza e sfumature climatiche.

7 consigli per inquinare meno in barca

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Rispetto dell’ambiente e tutela dei beni paesaggistici per godere a pieno delle bellezze del nostro Paese. Ecco, questa sensibilità non appartiene a tutti e, se pensiamo ad aree marine e località costiere, ci rendiamo conto di quanto anche le più elementari norme ambientaliste vengano raramente rispettate. Così come non disperdiamo cartacce in strada e pratichiamo una buona raccolta differenziata in città, lo stesso dovremmo fare quando siamo in mare. Bastano 7 semplici consigli per inquinare meno in barca e salvaguardare la salute dei nostri mari:

1) RACCOLTA DIFFERENZIATA: è fondamentale non disperdere nulla in mare, nemmeno ciò che definiamo biodegradabile! Dunque, è bene non gettare alcun rifiuto organico in acqua (scarti di frutta, cibo…) e dotarsi di appositi contenitori per la differenziata tradizionale (i porti sono attrezzati) e per il recupero di oli esausti e batterie. 

2) ACQUE NERE: l’ideale sarebbe dotarsi di un serbatoio di raccolta apposito e scaricare tutto una volta attraccato. Tuttavia, essendoci molti porti non attrezzati, è bene informarsi con largo anticipo in merito a tali servizi, così da programmare le soste anche in ottica ecosostenibile.

3) MANUTENZIONE GREEN: la pulizia della barca è fondamentale! Ancor di più se effettuata con prodotti ecologici! Ormai l’offerta in tal senso è molto vasta e condurre una vita ecofriendly anche in barca non è poi così complesso.

4) MOTORE: una corretta manutenzione limita sensibilmente il consumo e riduce le emissioni. Dunque, la messa a punto periodica dell’intero apparato propulsore previene eventuali perdite di olio e combustibile. Infine, se non strettamente necessario, evitiamo di tenere acceso il motore: oltre a inquinare, il suo rumore nuoce alla fauna marina.

5) ANTIVEGETATIVA: spesso le tradizionali soluzioni che utilizziamo al fine di prevenire la formazione di microorganismi sullo scafo sono dei prodotti chimici inquinanti. Per questo, è vivamente consigliabile dotarsi di sistemi antivegetativi a ultrasuoni, altrettanto efficaci e decisamente ecofriendly!

6) ACQUA: così come siamo soliti evitarne lo spreco nelle nostre cucine e nei nostri servizi, ricordiamo che l’acqua è un bene preziosissimo anche a bordo della nostra barca!

7) USA E GETTA?: se da una parte ci consentono di diminuire il consumo d’acqua, dall’altra moltiplicano il volume di rifiutiprodotti a bordo. Quindi, proviamo ad evitare i diffusissimi piatti e bicchieri usa e getta.

Barca a vela, 8 mete italiane imperdibili

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Riscoprire la bellezza delle nostre coste, l’unicità dei nostri arcipelaghi e la storia delle più affascinanti località di mare del nostro Paese. Come? Beh, gli amanti della barca a vela sanno bene quanto, a bordo di un simile mezzo galleggiante, la percezione del paesaggio e il contatto con la natura siano unici e indescrivibili. Weekend lunghi, giorni di relax e vacanze estive sono occasioni ideali per scoprire le 8 mete italiane imperdibili in barca a vela (e non solo). Da nord a sud, ecco le perle del nostro Paese:

  GOLFO DI TRIESTE (Friuli Vebezia Giulia): chi si sarebbe mai aspettato un simile consiglio di viaggio? Ebbene sì, l’insenatura adriatica fra Grado e la croata Punta Salvore, è un gioiello che toglie il fiato. Le foci dell’Isonzo e del Timavo, il castello di Miramare, le falesie di Duino, le riserve naturali della Valle Cavanata e la splendida città di Trieste. Queste sono solo alcune delle bellezze già amate da grandi della letteratura come Svevo, Saba e Magris.

  LAGUNA DI VENEZIA (Veneto): 50 chilometri di lunghezza per 11 di larghezza, si tratta della laguna più grande d’Italia, generatasi circa seimila anni fa dove un tempo si estendeva una pianura. Oggi nella laguna di Venezia sorgono centinaia di isolette, sulle quali spesso sono ancora visibili resti di fortificazioni di età napoleonica. Tra le principali ricordiamo Sant’Angelo della Polvere(l’isola del peccato), Lazzaretto Nuovo (l’isola della quarantena felice) e Poveglia (l’isola dei fantasmi). Imperdibili anche il Lido di Venezia e gli Alberoni, una piccola località protetta dal WWF.

  ISOLA DI CAPRAIA (Toscana): uno splendido scoglio selvaggio che disegna coste scoscese a picco su un mare dalle acque limpidissime. Deve la sua peculiare conformazione a due eruzioni vulcaniche antichissime (10 milioni e 1 milione di anni fa). Molto suggestiva è Cala Rossa, dove è possibile ammirare pareti rocciose dalla cromia unica: dal rosso al nero. A nostro avviso, rientra fra le 8 mete italiane imperdibili in barca a vela.

  ISOLA DEL GIGLIO (Toscana): tristemente nota per la recente tragedia, offre una ricca varietà di paesaggi unici, tra spiagge meravigliose (Campese, Arenella e Cannella), scogliere, calette, mare cristallino e fondali caraibici. 

  ISOLE PONTINE (Lazio): un arcipelago di origine vulcanica ci regala, fra le altre, le incantevoli Ponza e Palmarola. Della prima ammirerete il gioco di colori e luci creato da mare, roccia e abitazioni, le aree naturali (spiaggia di Chiaia di Luna), e i resti archeologici di ville romane. La meno nota isola di Palmarola è invece un’isola selvaggia, appendice marina del Parco Nazionale del Circeo, in cui la natura regna incontaminata.

  ISOLE TREMITI (Puglia): al largo del Gargano, troviamo una perla rara, l’arcipelago più incantevole di tutto il Mediterraneo. Una riserva naturale di inestimabile valore paesaggistico, spesso insignita della Bandiera Blu, il prestigioso premio per la qualità delle acque balneari, la pulizia delle spiagge e degli approdi turistici, istituito da Foundation for Environmental Education.

  ISOLE EGADI (Sicilia)Favignana, Marettimo, Levanzo… Tre isole imperdibili nel cuore di un arcipelago che conta altri due isolotti, e una serie di scogli e faraglioni. Grotte, calette e spiagge caraibiche sono le principali attrazioni di un paradiso naturale che gli antichi Romani fecero proprio dopo la Prima Guerra Punica.

  LA MADDALENA (Sardegna): in un’area marina protetta, il famosissimo arcipelago sardo è una rinomata meta turistica che preserva tuttavia diverse aree naturali incontaminate. Sette isole principali e una ventina di isolotti minori in prossimità delle Bocche di Bonifacio. La celebre Spiaggia Rosa, nell’isola di Budelli, è particolarmente apprezzata per la sua sabbia color rosa corallino. 

Tassa annuale unità da diporto, quando e quanto pagare?

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Gli amanti della nautica ricorderanno con piacere l’abrogazione del tributo dovuto al possesso di imbarcazioni, inserita nella legge di stabilità 2016 (comma 366, art. 1 legge n. 208/2015). La tassa annuale sulle unità da diporto è certamente un contributo equo e decisamente più sostenibile per coloro che scelgono di mantenere un natante. Così, una tassa dannosa per l’intero settore, che non teneva conto dell’età delle barche e del peso eccessivo sulle barche più piccole, non graverà più sulle tasche dei diportisti italiani. Ma quanto e quando pagare la tassa annuale delle unità da diporto?

Innanzitutto ricordiamo la scadenza ultima per il pagamento dell’annualità corrente: 31 maggio 2017. E’ bene tuttavia ribadire quali sono le imbarcazioni interessate da tale tributo:

-Unità da diporto (navi e imbarcazioni) di lunghezza superiore ai 14 m.

-Unità da diporto (navi e imbarcazioni) di lunghezza superiore ai 10 m (prima delle modifiche introdotte dal Dl 69/2013)

Innanzitutto, ricordiamo la scadenza ultima per il pagamento dell’annualità corrente: 31 maggio 2017. Inoltre, è bene rammentare che la tassa annuale sulle unità da diporto non è obbligatoria per tutti.

IN QUALI CASI NON è NECESSARIO VERSARE LA TASSA ANNUALE PER LE UNITA’ DA DIPORTO?

-per il primo anno di immatricolazione;

-per le imbarcazioni di proprietà o in uso dallo Stato e dagli enti pubblici;

-per le unità obbligatorie di salvataggio;

-per i battelli di servizio (relativi a unità da diporto di enti o associazioni di volontariato di assistenza sanitaria e pronto soccorso)

-per unità da diporto con targa prova, utilizzate da cantiere costruttore, distributori, manutentori…

-per unità inseriti in contratti di locazione finanziaria risolti per inadempienza dall’utilizzatore.

-per unità a disposizione di portatori di handicap che li utilizzano in maniera permanente.

CHI VERSA LA TASSA ANNUALE PER LE UNITA’ DA DIPORTO?

-i proprietari;

-gli usufruttuari;

-gli acquirenti con patto di riservato dominio;

-gli utilizzatori a titolo di locazione;

-le organizzazioni stabili in Italia di soggetti non residenti.

COME E QUANDO SI VERSA?

Il contributo è direttamente proporzionale alla lunghezza dello scafo:

Scafo 14,01 – 17 metri: 870,00 euro.

Scafo 17,01 – 20 metri: 1.300,00 euro.

Scafo 20,01 – 24 metri: 4.400,00 euro.

Scafo 24,01 – 34 metri: 7.800,00 euro.

Scafo 34,01 – 44 metri: 12.500,00 euro.

Scafo 44,01 – 54 metri: 16.000,00 euro.

Scafo 54,01 – 64 metri: 21.500,00 euro.

Oltre i 64 metri: 25.000,00 euro.

RIDUZIONI TASSA

La tassa annuale sulle unità da diporto è ridotta: del 15% dopo 5 anni dalla data di costruzione dell’imbarcazione; del 30% dopo 10 anni; del 45% dopo 15 anni.

Il versamento si effettua mediante modello “F24 con elementi identificativi” utilizzando il codice tributo 3370.

World Superyacht Awards 2017, ecco i vincitori

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A qualche settimana dagli Show Boats Design Awards, la rivista internazionale Boat Internationalha assegnato gli WORLD SUPERYACHT AWARDS 2017. A dominare la Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, sede della cerimonia, è stato lo storico cantiere italiano, Perini Navi, che ha conquistato il premio più importante con la sua Sybaris. Ma andiamo a scoprire i premi più prestigiosi della kermesse del 13 maggio scorso…

World Superyacht Awards 2017, i vincitori:

- SYBARIS – Sailing Yacht of the Year

Con i suoi 70 metri, Sybaris è lo yacht a vela più grande mai realizzato in Italia. Stiamo parlando di un ketch (due alberi) realizzato in lega molto leggera ma altrettanto resistente. La creazione di Perini Navi ha impressionato i giudici sia per la sua manovrabilità (ogni vela azionabile con un bottone) sia per il comfort e la suddivisione dei suoi spazi interni. Sottocoperta, sono particolarmente degni di nota la grande scala centrale e l’ariosa sala da pranzo. Sybaris, oltre al Sailing Yacht of the Year, si è aggiudicata anche il premio come migliore imbarcazione a vela oltre i 40 metri di lunghezza.

http://www.perininavi.it/it

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- DILBAR – Motor Yacht of the Year

Il cantiere tedesco Lürssen Yachts si aggiudica il premio con la sua creazione più famosa. Con i suoi 156 metri di lunghezza e 30 di altezza, Dilbar è un enorme motor yacht a propulsione diesel/elettrica (il più grande impianto mai realizzato) che può viaggiare a una media di 22,5 nodi. Anche lo spazio per l’equipaggio è a dir poco sorprendente: Dilbar può ospitare fino a 80 persone!

http://www.luerssen-yachts.com/

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- GLAZE– Voyager’s Award

Al momento “impegnato” in un’avventurosa circumnavigazione, Glaze ha impressionato la giuria per le prestazioni mostrate recentemente in Australia, in prossimità dello spettacolare e roccioso litorale di Kimberley. Nella remota regione oceanica, Glaze ha attraversato fiumi e piccoli corsi d’acqua completamente inesplorati, fra scogliere, cascate, rapide e mulinelli.

http://www.trinityyachts.com/

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- AQUILA– Refitted Yacht

Il riconoscimento come migliore imbarcazione restaurata è stato conferito ad Aquila (ex Cakewalk) ma il merito è tutto dei professionisti di Pendennis Shipyard, una realtà operante a Falmouth, nel Regno Unito. Lo yacht è stato completamente rinnovato, sia nel design interno sia nelle linee esterne, tanto da essere irriconoscibile rispetto alla versione precedente.

https://pendennis.com/

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Dove metto la barca?... Alcuni suggerimenti per la scelta dell’ormeggio

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Spendere molto non è sinonimo di qualità del servizio o soluzione perfetta, anzi… Possedere un’imbarcazione significa affrontare varie spese durante l’anno e doverle necessariamente razionalizzare. Per questo motivo abbiamo pensato di darvi alcuni suggerimenti per la scelta dell’ormeggio, una delle voci più “pesanti” del mantenimento di una barca. Innanzitutto, partiamo dalle vostre esigenze: barca sempre in acqua o no? Totale indipendenza nell’utilizzo notturno e diurno?… Ecco le principali possibilità di ormeggio con i relativi vantaggi e svantaggi:

RIMESSAGGIO A SECCO LONTANO DA LUOGO DI UTILIZZO: solitamente è la scelta di chi possiede un natante (max 10m di lunghezza) o addirittura barche carrellabili (max 2,5m). 

   VANTAGGI: barca sempre fuori dall’acqua e mai esposta agli agenti atmosferici; la barca si mantiene più pulita; minor rischio di danni dovuti all’umidità; costi contenuti.

   messa in acqua più difficoltosa, eseguita direttamente dal possessore del natante o da strutture con gru e scivoli; trasporto della barca in ogni zona di navigazione; tempi di rimessaggio più lunghi rispetto a qualsiasi altra soluzione di ormeggio.

BOA (di proprietà o in affitto): possiamo considerarla il suggerimento per la scelta dell’ormeggio valido per qualsiasi imbarcazione.

   VANTAGGI: barca sempre in acqua e utilizzabile in qualsiasi momento; indipendenza nell’utilizzo (si raggiunge facilmente la boa con tender o gommone); costi abbastanza contenuti.

  SVANTAGGI: la barca si mantiene meno pulita; esposizione agli agenti atmosferici ed esterni.

POSTO BARCA IN ACQUA (porto pubblico): anch’esso valido per ogni tipo di barca, di qualsiasi dimensione.

  VANTAGGI: barca sempre in acqua e utilizzabile in qualsiasi momento; indipendenza nell’utilizzo; costi abbastanza contenuti; minor esposizione a condizioni di mare/lago pericolose.

  SVANTAGGI: la barca si mantiene meno pulita; esposizione agli agenti atmosferici; rischio atti vandalici e furti non tutelati.

RIMESSAGGIO A SECCO (con o senza carrello): valido solamente per natanti o imbarcazioni di lunghezza non superiore ai 12m. 

  VANTAGGI: barca sempre fuori dall’acqua e mai esposta agli agenti atmosferici; la barca si mantiene più pulita; minor rischio di danni dovuti all’umidità; tempi di varo e alloggio contenuti; operazioni di manovra gestite dal personale di rimessaggio.

  SVANTAGGI: barca non utilizzabile in qualsiasi momento (occorre attenersi agli orari della struttura); anche se contenuti, bisogna attendere i tempi di varo e alloggio.

POSTO BARCA IN ACQUA (porto privato): valido per ogni tipo di barca, di qualsiasi dimensione.

  VANTAGGI: barca sempre in acqua e utilizzabile in qualsiasi momento; indipendenza nell’utilizzo; minor esposizione a condizioni di mare/lago pericolose; servizi di sorveglianza che inibiscono atti vandalici e furti.

  SVANTAGGI: la barca si mantiene meno pulita; costi piuttosto alti.

Impianto elettrico barca, 7 consigli per una verifica completa

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Spiacevoli avarie, situazioni di emergenza e incendi a bordo… Per scongiurare tutto ciò spesso è sufficiente un corretto check-up dell’impianto elettrico della barca. Ecco i nostri 7 consigli per una verifica completa

1.BATTERIE: sono montate correttamente? Sono messe in sicurezza e posizionate in maniera tale da non subire la forza delle onde? Questi sono i primi semplici quesiti che dobbiamo porci per verificare lo stato delle batterie. Inoltre, è bene dotarle di protezioni da sovraccarico e di galletti di fissaggio cavi ai poli. L’ideale sarebbe posizionare le batterie in un’area dedicata, in cui i possibili danni da perdite di elettrolito sarebbero i più limitati possibili.

2.CAVI: innanzitutto, è bene manutenere periodicamente l’isolamento dei cavi elettrici dell’impianto, assicurandosi che non ci siano aree scoperte. In seconda analisi, verificate la presenza di ogni singola etichettatura: in questo modo sarà più semplice individuare i vari circuiti. E la posizione dei fili? Assicuratevi che questi non si scolleghino mai!

3.SUPPORTO CAVO: non possiamo assolutamente permetterci di non collegarci alla presa 220 in banchina. Per cui, controllare sempre e in maniera accurata lo stato del cavo di alimentazione, che “soffre” particolarmente dei danni da sfregamento.

4.CONNETTORI CRIMPATI: verificatene lo stato mediante una semplice operazione che prevede la connessione sia fisica sia elettrica mediante un attrezzo chiamato appunto crimpatrice.

5.COMPONENTI TERMOSENSIBILI/IDROSENSIBILI: dovete assolutamente accertarvi che siano ubicati in un luogo ventilato e secco per tutta la durata della navigazione.

6.INTERRUTTORI AC: verificate che gli interruttori per la corrente alternata siano ubicati all’interno di contenitori adeguati.

7.ILLUMINAZIONE A BORDO: la propagazione eccessiva di calore dai punti illuminanti della barca potrebbe causare dei danni. Accertatevi che non si verifichino mai surriscaldamenti delle fonti luminose.

Le 5 regole di navigazione meno conosciute (e rispettate)

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Diportisti esperti o alle prime armi, spesso crediamo di solcare i mari in pieno rispetto delle norme del codice della navigazione e in totale sicurezza. Ma non è così! Sono almeno 5 le regole di navigazione meno conosciute e rispettate nel nostro Paese, un po’ per ignoranza e un po’ per negligenza. Tuttavia, se ti consideri un “abile navigatore”, non leggerai nulla di nuovo. Ma dalla teoria alla pratica… quanti rispettano davvero queste semplici regole?  

1.LIMITI DI VELOCITA’: a bordo della nostra imbarcazione, qualsiasi essa sia, ci sentiamo vivi, accantoniamo i nostri problemi, e ci abbandoniamo completamente all’esperienza marina. Spesso però, le sensazioni positive e la confidenza con il mezzo galleggiante ci distraggono da quelle che sono le norme che regolano la velocità in prossimità delle coste: massimo 10 nodi per tutte le imbarcazioni che navigano entro 1000 metri dalla spiaggia e 500 metri dagli scogli.

2.VELOCITA’ IN PORTO: barche che effettuano manovre, ormeggiatori, personale addetto alle attività portuali… Chi davvero rispetta il limite di velocità massimo di 3 nodi quando transita nei porti italiani?

3.DISTANZA DALLA COSTA: per la sicurezza dei bagnanti e per evitare problemi da incaglio, ogni capitaneria di porto italiana fissa delle distanze minime di navigazione dalla costa. In linea generale, queste variano dai 150 ai 500 metri. Tuttavia troppo spesso non vengono rispettate!

4.BANDIERE A BORDO: tutti issano la bandiera di nazionalità più per ragioni campanilistiche e folkloristiche che per rispetto delle norme di navigazione. Ma oltre all’amatissimo tricolore, tutti dovrebbero conoscere le bandiere obbligatorie per le imbarcazioni da diporto e gli orari in cui queste dovrebbero essere issate. In ogni caso, ricapitoliamo: bandiera di nazionalità (issata dalle 8.00 al tramonto, per tutte le imbarcazioni oltre i 10m di lunghezza); guidone sociale (vessillo del Circolo Nautico nei cui registri è iscritta l’imbarcazione da diporto, si ammaina solo quando la barca è in disarmo); bandiera di cortesia (consigliata ma non obbligatoria, issata come la bandiera di nazionalità); bandiera del proprietario (issata come la bandiera di nazionalità).

5.PRECEDENZE: ultima ma non meno importante delle 5 regole di navigazione meno conosciute e rispettate riguarda l’argomento precedenze, sia in mare sia in ingresso e uscita dal porto. Tutti dovrebbero sapere infatti che, quando si incrocia un’altra imbarcazione senza pericolo di collisione, occorre sempre mantenere la destra e moderare la velocità. Quando invece le rotte sono a rischio collisione, sarà l’imbarcazione con migliori capacità di manovra a dover modificare il proprio tragitto. Non solo in mare aperto, anche in prossimità dei porti, indecisioni e violazioni delle norme di precedenza sono assai frequenti: “Passa prima chi entra o chi esce dal porto?” – il dubbio amletico di alcuni diportisti ignari della norma che concede sempre la precedenza alle imbarcazioni in uscita.

Prima uscita in barca: 8 tips per la perfetta messa a punto

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Pronti per la prima uscita in barca della stagione? Se non avete ancora provveduto al check up primaverile del vostro mezzo galleggiante, i nostri 8 tips per la perfetta messa a puntopotrebbero farvi comodo… Sì, perché a una corretta manutenzione invernale, deve assolutamente corrispondere un altrettanto accurata verifica dell’efficienza dell’imbarcazione prima di metterla in acqua. Telo protettivo ad hoc per la copertura quando resta ormeggiata o al riparo in banchina, pulizia maniacale della carena e di tutte le parti metalliche e tutti gli altri accorgimenti che è bene mettere in atto al termine della propria stagione di navigazione, sono fondamentali ma non sufficienti per mantenere performante un’imbarcazione. A primavera urgono attività manutentive e controlli differenti. Ecco gli 8 tips per la perfetta messa a punto della vostra barca:

1.La “cura della carena”: sembra uno scioglilingua ma in realtà è il vero punto di partenza per un buon check-up primaverile della barca. In particolare, occorre verificare lo stato dell’antivegetativa e, se necessario, effettuare un nuovo trattamento. Stessa attività anche per elica, albero e tutte le altre appendici… E’ consigliabile procedere con un’applicazione di pittura antivegetativa a cadenza annuale. Chi invece utilizza sistemi antivegetativi a ultrasuoni sulla propria barca, non avrà esigenza di ripetere il trattamento con tale frequenza.

2.“Pulizie di primavera”: un po’ come per le nostre abitazioni, è necessario, almeno una volta l’anno, un ingente sforzo per far brillare la nostra barca dentro e fuori. In particolare, occorre pulire completamente gli esterni e procedere alla finitura delle componenti in gelcoat e vetroresina. Sottocoperta, è bene verificare che non si siano verificate infiltrazioni, procedere con l’apertura di tutte le vie d’aria per eliminare l’umidità e, infine, igienizzare ambienti e superfici interne.

3.Controllo coperta: una serie di attività minuziose che potrebbero scadere nella pignoleria maniacale ma così non è. L’ispezione di viti e bulloni, il check dei verricelli e la loro eventuale ingrassatura, la pulizia di ancora e catena e, per le barche a vela, il controllo di sartiame, arridatoi, bozzelli, carrelli, strozzatori e grilli. Tutte attività indispensabili per mettere in acqua un’imbarcazione performante. 

4.Check sala macchine: prevenire eventuali problemi meccanici consente di risparmiare tempo e denaro. Ecco alcune semplici verifiche che potrebbero davvero evitarvi spiacevoli inconvenienti: controllare/sostituire oli motore, invertitori e generatore; smontare, pulire ed eventualmente cambiare le candele; controllare la girante della pompa acqua-mare; controllare/sostituire oli di timonerie, flap e trim.

5.Check impianto idraulico: pulire e igienizzare i serbatoi con detergenti disinfettanti; riavviare il dissalatore; nettare il serbatoio acque nere; controllare/pulire sentine e pompe; assicurarsi del funzionamento di prese a mare e valvole.

6.Check elettronico: per la perfetta messa a punto della vostra barca occorre caricare le batterie, pulire contatti e morsetti ed eventualmente ingrassarli con vaselina. Infine è indispensabile verificare il funzionamento di ogni singolo dispositivo elettronico.

7.Fare il pieno non basta: i serbatoi del carburante dovrebbero essere completamente svuotati e ripuliti da eventuali residui. Solo a questo punto si potrà reintrodurre il carburante e accendere i motori per un po’ di tempo. A impianto spento, procedere con la sostituzione dei filtri del carburante.

8.Sicurezza: ultimo ma non meno importante degli altri tips, è quello riguardante la sicurezza dell’equipaggio; dall’ispezione dei parabordi al controllo della cassetta degli attrezzi e degli accessori di pronto soccorso. Consigliamo calorosamente di dotarsi di un efficiente impianto antincendio e di moderni estintori a gas.

Convergence 2017, “a lezione” da Ferretti Group

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Player internazionali e professionisti della nautica riuniti a Ljubljana per Convergence 2017. Nel corso del tradizionale meeting, comandanti e direttori di macchina di navi e imbarcazioni sono tornati sui banchi di scuola: tutti “a lezione” da Ferretti Group! Anche quest’anno, quattro giornate di workshop e corsi di aggiornamento tenuti dai professionisti di una fra le più grandi realtà internazionali nella progettazione, costruzione e commercializzazione di motoryacht e navi da diporto, che oggi può contare su marchi quali Ferretti YachtsRivaPershingItamaMochi CraftCRN e Custom Line

Convergence 2017 si è aperta con i nuovi progetti Ferretti, illustrati da manager e ingegneri del gruppo, per poi proseguire con filoni di discussione legati a gestione di yacht e naviprevenzione dei rischi e sicurezza a bordo. Anche il refitting di grandi imbarcazioni è stato un tema trattato dai relatori; in particolare, si è parlato delle preziose attività della Super Yacht Yard di Ancona e dei grandi yacht marchiati CRN, Riva Superyachts Divisione, Pershing e Custom Line.

Paolo Gatti, Responsabile Divisione Marina Indemar SPA, a Convergence 2017 (ph. www.pressmare.it)

Paolo Gatti, Responsabile Divisione Marina Indemar SPA, a Convergence 2017 (ph. www.pressmare.it)

Noi potevamo mancare a questa grande kermesse? Ovviamente no! Il nostro Responsabile Divisione Marina, Paolo Gatti, è volato nella capitale slovena per parlare di tecnologia e illustrare il brand di cui Indemar detiene la distribuzione esclusiva per l’ItaliaOceanLED. I fari subacquei di questa storica realtà britannica, rientrano infatti fra le dotazioni di molti yacht Ferretti Group, così come gli oblò Amaregroup, gli impianti di aria condizionata Dometic, i dissalatori Idromar, gli impianti Videoworks

Fra gli workshop più interessanti di Convergence 2017, segnaliamo quelli tenuti dall’ente certificativo RINA e dalle compagnie assicurative Pantaenius e Willis Towers Watson, rispettivamente dedicati alla imbarcazioni CE e alle navi CLASS.

La plastica del mare sarà carburante per imbarcazioni?

Un problema tanto serio quanto sottovalutato avrà presto una soluzione e l’umanità sferrerà un duro colpo all’inquinamento del pianeta. Quando la plastica del mare sarà carburante per imbarcazioni, non ci sarà più nulla da temere per le circa 600 specie animali a rischio sopravvivenza. Realtà o fantascienza? Il progetto ambizioso, presentato all’American Chemical Society dal chimico Swaminathan Ramesh e dal capitano di vela James E. Holm, non può che lasciarci una buona dose di speranza e ottimismo. I due hanno infatti realizzato un piccolo reattore mobile, funzionante anche a basse temperature, capace di sfruttare tutte quelle plastiche derivate dagli idrocarburi. Grazie a un innovativo processo che consente di trasformare i rifiuti di questo tipo in energia, sarà come avere una riserva di gasolio sempre a disposizione sulla propria barca. Il reattore, grazie alle sue piccole dimensioni, sarà trasportabile su qualsiasi mezzo galleggiante e potrà essere utilizzato anche in mare aperto. Il fine di Ramesh e Holm è quello di sfruttare tale tecnologia sia per riciclare “in loco” i rifiuti plastici dispersi negli oceani, sia di implementarla a livello globale per combattere l’inquinamento. Ora non ci resta che aspettare i test ufficiali della nuova invenzione, che si terranno nelle prossime settimane nella città di Santa Cruz, in California. 

Ma quanto è inquinato il mare oggi? La risposta è contenuta in un recente report firmato Unep, il Programma ambientale dell’Onu, che parla di otto milioni di tonnellate di plastica riversate in acqua ogni anno. Per avere un’immagine più immediata di tale scempio ambientale, basti pensare a un camion che ogni minuto scarica in qualche angolo del pianeta il proprio carico colmo di rifiuti. Numeri impressionanti che hanno portato alla decisa reazione dell’Onu e al lancio della campagna #CleanSeas, che punta all’eliminazione delle principali fonti di inquinamento marino entro il 2022.

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