Nautica Italiana, l’associazione guidata dal presidente Lamberto Tacoli, ha deciso di scrivere al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte una lettera in merito ai danni causati negli ultimi giorni dalle avverse condizioni meteorologiche:
“Signor Presidente,
l’ondata di maltempo senza precedenti che ha colpito le nostre coste, accanendosi sui porti e sui cantieri della Liguria e della Toscana, ma anche su tutte le altre regioni tirreniche, ioniche e adriatiche, dall’Emilia-Romagna alle Marche, dal Lazio alla Campania, dalla Puglia alla Calabria, alle Isole, come mostrano numerosi video che hanno ripreso la devastazione e stanno circolando in rete, pone alla Sua attenzione una questione urgente e cruciale: il sostegno ai tanti operatori del settore nautico e marittimo, che ci sentiamo di rappresentare non solo a nome delle aziende associate a Nautica Italiana ma a nome di tutte le aziende colpite e dell’intero comparto, a prescindere dalle diverse realtà associative di riferimento, con un pensiero rivolto in particolar modo ai concessionari di marine e porti turistici, che, dopo aver effettuato rilevanti investimenti non ammortizzati, si trovano in questo momento a contare le decine di milioni di euro di danni derivanti dallo sfondamento delle dighe foranee e delle strutture, nonché dalla perdita delle imbarcazioni e in taluni casi dell’intero portafoglio clienti.
L’emergenza di queste ore evidenzia l’indifferibile necessità di affrontare in modo organico e costruttivo la tematica della portualità turistica e i numerosi temi irrisolti che l’affliggono da decenni e che penalizzano gravemente un settore assolutamente strategico, per un Paese immerso nel mare che ha 7.500 km di coste e che del mare fa o potrebbe fare il suo più importante polmone produttivo, occupazionale, dei trasporti e ricettivo. Non possiamo non sottolineare come non risolvere oggi questa complessiva problematica implicherebbe non solo l’irreversibile crisi del settore nelle località colpite, e il rischio immane di depressione economica per il variegato indotto dei territori ove sorgono i siti portuali travolti dalle recenti mareggiate, ma sfiducerebbe l’intero settore che, da decenni, con i propri investimenti e il proprio lavoro quotidiano concorre significativamente allo sviluppo economico del Paese. Nell’attuale stato del mercato nautico, che mostra buone prospettive di crescita, risulta ancor più necessario supportare gli sforzi degli operatori del turismo e dei servizi nautici per permettere loro di poter rispondere alla domanda della prossima stagione estiva.
Chiediamo pertanto che Istituzioni e Autorità competenti adottino tempestive e adeguate misure straordinarie e ordinarie, per permettere agli operatori pubblici e privati non solo di fronteggiare l’emergenza ma anche di ripartire con rinnovata fiducia nei propri investimenti, quali:
– sospensione temporanea dei canoni demaniali, della Tari, dell’Imu;
– immediato snellimento delle procedure burocratiche che oggi assoggettano l’adeguamento delle dighe foranee alla Via (Valutazione Impatto Ambientale);
– semplificazione di tutti i procedimenti autorizzatori in modo da consentire la tempestività degli interventi di messa in sicurezza delle strutture portuali, di contenimento o risoluzione dei rischi idrogeologici nonché di adeguamento delle necessarie opere infrastrutturali;
– prolungamento della durata delle concessioni demaniali a fronte degli interventi di ripristino delle strutture portuali nonché laddove gli imprenditori privati provvedano al loro spontaneo adeguamento e/o provvedano o concorrano alla realizzazione di interventi infrastrutturali;
– chiara individuazione della specificità della portualità turistica ai fini dell’applicazione di Imu, Tari, Tasi per una loro imposizione coerente e omogenea nel territorio nazionale, che eviti inoltre effetti distorsivi della concorrenza;
– individuazione di criteri per l’applicazione dei canoni demaniali alle concessioni in corso all’entrata in vigore della Finanziaria 2007, omogeneizzazione della quantificazione cd. addizionale regionale nonché, in via generale, di strumenti perequativi che tengano conto degli elementi che, pur estranei al rapporto concessorio, concorrano oggettivamente a penalizzare il concessionario nel corso della durata della concessione;
– predisposizione di un piano di governo del territorio su vasta scala mediante un Master Plan dell’intero perimetro costiero italiano, la cui attuazione e gestione sia demandata alle amministrazioni locali;
– incentivi per il recupero e lo smaltimento delle infrastrutture e delle imbarcazioni andate distrutte.
Certi che il grido d’allarme e al tempo stesso d’aiuto di tanti operatori sia da Lei considerato uno stimolo a intervenire con tutti i mezzi necessari a favore di questa importante filiera della nostra economia marittima e turistica, restiamo a Sua completa disposizione per fornire ogni supporto, relazione tecnica, strumento utile alla gestione dell’emergenza e al varo di provvedimenti strutturali che superino la fase emergenziale per ridare ossigeno e sviluppo ad un comparto che dalla crisi potrebbe trarre il suo rilancio.”