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Nuovo Codice della Nautica da Diporto: punti fermi e possibili revisioni

A quasi un mese dall’approvazione del nuovo decreto del Codice della Nautica da Diporto (a modifica del D.Leg.vo 171/2005)da parte del Consiglio dei Ministri, ecco le prime osservazioni da parte degli addetti ai lavori. Pur ringraziando Governo e Parlamento per l’importante lavoro svolto e auspicando che si possa rispettare la data di scadenza della delega per l’emanazione del nuovo Codice, Nautica Italiana, una tra le più influenti associazioni di categoria, ha presentato in Senato alcune osservazioni in merito al nuovo decreto legislativo. In particolare, il 5 ottobre scorso a Palazzo Madama si è parlato di Registro internazionale, demanio, semplificazione amministrativa, aree marine protette e attuazione del Registro telematico. 

Ma per comprendere le osservazioni di Nautica Italiana è bene fare chiarezza sui contenuti del nuovo Codice della Nautica da Diporto, esaminando le principali novità previste per il settore e le contraddizioni ancora presenti nel testo. Partendo proprio da queste ultime, segnaliamo il grave errore di valutazione circa il numero di imbarcazioni da diporto immatricolate in Italia: il Consiglio dei Ministri ne ha dichiarate 100.000 ma in realtà queste sono circa 46.000. Un errore macroscopico simile a quello che spinse il Governo Monti a un’errata valutazione del gettito fiscale gettito fiscale della contestata tassa di possesso. Tra le nuove misure del decreto segnaliamo invece le seguenti:

- USO COMMERCIALE DELLE UNITA’ DA DIPORTO: anche per i natanti adibiti ad attività commerciale è stabilita una sorta di licenza di navigazione che, in futuro, ne vieterà l’uso promiscuo (Art.2).

- APPARATI RICETRASMITTENTI DI BORDO: è formalizzato l’obbligo di installare apparati VHF con tecnologia DSC e di essere in possesso del certificato GMDSS (Art. 29).

- ANAGRAFE NAZIONALE DELLE PATENTI NAUTICHE: ai fini della sicurezza della navigazione e per acquisire i dati inerenti lo stato degli viene istituita l’Anagrafe nazionale delle patenti nautiche (che include sinistri marittimi, eventi straordinari e violazioni).

- RUOLINO EQUIPAGGIO: nel nuovo decreto è prevista la rotazione degli equipaggi sulle unità da noleggio appartenenti al medesimo armatore. In questo modo si risparmierà sul pagamento degli oneri di imbarco, sbarco e arruolamento sulle diverse unità (Art.27).

- ISTRUTTORI DI VELA: viene istituito un albo professionale per gli istruttori di vela (Art.51bis e 51ter).

- TRANSITO: viene finalmente fatta chiarezza sui posti al transito delle unità da diporto (Art.51sexties).

- ATTIVITA’ COMMERCIALE ABUSIVA CON UNITA’ DA DIPORTO: inasprita la pena (da € 2.775 ad € 11.000) per l’esercizio abusivo di locazione, noleggio, istruzione per patente nautica e assistenza immersioni (Art.41).

Definite le principali novità del nuovo decreto sulla nautica, possiamo dettagliare le richieste avanzate da Nautica Italiana in Senato. Quando Lamberto Tacoli, presidente dell’associazione, parla di Registro internazionale più accessibile e bandiera italiana appetibile per molti grandi yacht stranieri, si riferisce a una semplificazione burocratica di iscrizione al registro stesso, di ispezioni periodiche e rinnovo certificati, registri e giornali di navigazione. In Italia infatti sono solo 10 su 200 le navi da diporto immatricolate iscritte nel Registro internazionale. Per quanto concerne invece il demanio e le aree marine protette, le osservazioni di Nautica Italiana hanno riguardato prevalentemente tematiche relative al turismo nautico: dalla necessità di ulteriori infrastrutture ricettive a una disciplina che regolamenti concessioni e deroghe di navigazione in base alla specificità dei porti turistici. 

Tra punti fermi e possibili revisioni rimaniamo tutti in attesa del nuovo Codice della Nautica da Diporto…