Mantenere lo scafo in perfette condizioni, ecco come fare…
Agire preventivamente per evitare spese impreviste e spiacevoli danni. Questo è il segreto per mantenere lo scafo della propria barca in perfette condizioni anche dopo anni di utilizzo del mezzo galleggiante. In particolare, ci riferiamo alla proliferazione di alghe, "denti di cane" e altri microrganismi che infestano frequentemente le carene delle imbarcazioni. Sì, perché mantenere lo scafo lindo da simili attività vegetative non è un mero esercizio estetico bensì una delle best practice per non inficiare le prestazioni del mezzo acquatico.
La vegetazione marina che aderisce allo scafo causa una considerevole forza d’attrito che riduce l’idrodinamicità della barca e, di conseguenza causa un effetto indesiderato in termini di velocità e consumo di energia. Con una carena pulita infatti è possibile risparmiare fino al 20% di carburante e avere un buon risparmio economico.
Ma gli effetti negativi di alghe e microorganismi non riguardano solo le prestazioni in mare. Se non vengono attuati accorgimenti antivegetativi si rischia seriamente di rovinare irreparabilmente la carena. Gli scafi normalmente sono in lana di vetro stratificata con resine poi ricoperti in gelcoat. Se i pori di quest’ultimo dovessero lasciar penetrare acqua, la lana di vetro si comporterebbe come una spugna, lasciando lo scafo costantemente umido, con tutti i problemi che ne seguirebbero. Qualora si formassero delle “bolle”, dovute a un processo di osmosi, per la carena non ci sarebbe più nulla da fare, non tornerà mai più come prima.
Tutte queste informazioni non devono spaventare i meno esperti di nautica bensì fungere da stimolo per un’attività manutentiva costante e d’avanguardia. Per l’azione antivegetativa noi ci schieriamo a favore della tecnologia e soprattutto dell’ambiente. Evitare sostanze nocive che avvelenano l’ecosistema marino e privilegiare sistemi antivegetativi a ultrasuoniche non richiedono attività periodiche e assicurano risultati eccellenti. In questo senso, SoniHull è un dispositivo che rallenta la formazione di alghe sulle carene, interrompendo così la catena che permette l'attecchimento di fauna marina. Le onde d'urto generate su una vasta gamma di frequenze creano un'alternanza pressione/depressione che genera delle “micro-bolle. Queste saranno in grado di pulire le parti sommerse, distruggendo qualsiasi organismo monocellulare. La rimozione del primo anello della catena alimentare inibisce la crescita dei “denti di cane” e di altre forme di vita che si nutrono di alghe.